lunedì 5 novembre 2012

Abu Dhabi 2012 - Gara

Primo commento a caldo: oh mio dio cosa non è successo oggi! Ricapitoliamo.
Tutto incomincia al sabato, durante le qualifiche quando un non si sa cosa succede ai box Red Bull comporta problemi al carburante. Una volta terminate le qualifiche si realizza che non ne è rimasto a sufficienza per eseguire i test di routine... e come fu per Hamilton in Spagna la decisione è stata inesorabile: sbattuto in fondo al gruppo. L'unica differenza da quella situazione è la delicatezza dei tempi: il leader della classifica iridata che vorrebbe rimanere tale ancora per un po' messo in castigo nell'angolo mentre il suo diretto ed unico rivale ha campo libero per rosicare punto su punto.
Il team, come effettivamente è solito fare, ha risposto positivamente: ha deciso di far partire la macchina dalla pit lane e operare così ulteriori modifiche per favorire il recupero (e per svignarsela dalla calca iniziale). 
Hamilton, partito in pole, non ha avuto particolare problemi e per un bel pezzo riesce a mantenere la testa della gara. Webber perde e più non posso, Grosjean arriva all'ennesimo incidente ma contro ignoti (Rom, ti avevo detto di puntare quello in rosso, ndr) ed Alonso rosicchia qualche posizione. Le strategie prevedono per tutti una sola sosta, difficile giocare molto sui pit stop, l'asturiano di trova ancora fuori dal podio mentre Vettel recupera posizione dopo posizione: pare quindi di vedere le ditina di Alonso che si agitano e questa è la serie di avvenimenti che la macumba ci regala:
- Incidente Rosberg - Karthikeian: come i due non si siano rotti l'osso del collo non è chiaro ai più. Pare però chiaro che il sortilegio ha sbagliato mira ma ha cercato di recuperare all'ultimo. In ogni caso Safety Car: la cosa non ci dispiace. Vettel ha modo di recuperare tutti i ritardi e ripartire alla grande per entrare in zona punti e limitare i danni. Zigzagando per scaldare le gomme Ricciardo davanti a lui rallenta un po' troppo: per evitarlo finisce contro un pannello di polistirolo a bordo pista spappolando definitivamente il musetto già leso ad inizio rimonta ma che non destava alcuna preoccupazione. Il passaggio ai box è obbligtorio e, in regime di Safety Car, rifinire in ultima posizione è inevitabile: tutto da rifare. 
- Hamilton rompe il cambio: dalla testa della classifica si troverà inesorabilmente a dover accostare e parcheggiare. Tornando ai box lo vediamo spuntare dall'agenda le gare che ancora dovrà far finta di voler vincere per questo team di avvita bulloni falliti. In tutto questo Alonso sale sul podio.
- Webber, che aveva tentato poco prima di fingere di volergli dare fastidio si ritrova coinvolto, nel giro di pochi giri, in due diversi contatti: il primo con Maldonado che semplicemente lo porterà ad un testacoda ed a perdere qualche (poche) posizioni, il secondo, quello per dare il colpo di grazia a chi non vuole morire, con Grosjean - forse diventato suo agente di fiducia dopo gli eventi giapponesi.
- Nuova mischia tra pilotini di metà classifica: nuova safety car, Vettel non ne rimane invischiato quasi per miracolo ma cerca nuovi spunti dalla nuova safety car.
- Button si tira dietro tutte le ire Ferrari portando il muretto a dargli dell'addormentato. Si potrebbe intitolare la vicenda: parole grosse al muretto Ferrari.
Si è notato: con vera flemma inglese, Button ha spesso questo vizio di fare qualcosa di buono solo quando ne ha voglia. Non si tratta di esserne capaci o meno, semplicemente di voler tenere le energie per tempi in cui è necessario. Fino a che il suo compagno di squadra è stato in testa si è goduto il suo quinto posto sperando così di portare la pagnotta a casa: poi Hamilton è uscito, è vero che qualcuno deve pur tenere alta la bandiera McLaren, così come è vero il fatto che, dopo il cambio gomme, Vettel è tornato dietro e chi dovrebbe dare la caccia ad Alonso non lo sta facendo seriamente. Decide quindi di mettersi le gambe in spalla e far vedere di cosa è capace, arriva fino a 4 decimi di distanza dallo spagnolo, fin quando non vede che Vettel lo ha raggiunto, quindi realizza che l'amico non ha più bisogno del suo aiuto per tenere la testa della classifica, si mette da un lato e lo lascia passare. In ogni caso lo stipendio se lo porta a casa comunque. 
Il team radio Ferrari pare contrariato e, più in italiano che mai (un po' come quelli che ti bisbigliano alle spalle invece che parlarti in faccia), comunicano Button si è addormentato e Vettel lo ha passato. Hai fatto la rima e sei più scemo di prima, aggiungo.
In tutta questa baraonda il vero miracolo di Abu Dhabi si realizza definitivamente con il suo vincitore. Dopo anni, fatica e tentativi falliti, torna sul gradino più alto del podio Raikkonen.

Degni di nota:
- il tweet più simpatico del week end del team McLaren: durante le prove libere del sabato ci hanno avvisato che Lewis è andato in bagno con ancora il suo casco in testa... e che la cosa non è semplice come sembra. Ecco, ci sono cose che non vorremmo sapere.

FormulaGossip - Abu Dhabi 2012
Abu Dhabi 2011 - Gara
Abu Dhabi 2011 - Qualifiche
Pre Abu Dhabi - FormulaGossip
Abu Dhabi 2010 - Gara
Abu Dhabi 2010 - Qualifiche

 

Nessun commento:

Posta un commento