lunedì 3 dicembre 2012

Pagellone 2012

Classe 2012
- Raikkonen - 27 - un ritorno col botto! E' tornato dopo due anni di assenza dal circus e ha sicuramente dimostrato di avere ancora qualcosa da dire. Con una vettura di scarsissimo rilievo agonistico è riuscito con sana costanza ad agguantare senza troppa fatica il terzo gradino del podio. Dopo aver tenuto per tutto il campionato il consueto basso profilo, in vista del gran finale ha dato il meglio di se...  Tutto è incominciato con la sua prima vittoria sull'unico podio sprovvisto di champagne dove si è fatto riprendere dalla maestra per il linguaggio poco consono. Dopo Austin ha perso in volo per San Paolo in favore di una cappatina a Los Angeles, durante il primo ingresso nel paddock ha centrato il  box sbagliato e, ultimo ma non ultimo, è stato protagonista di un simpatico siparietto (che chiaramente entrerà negli annali) quando nel bel mezzo del gran premio brasiliano ha sbagliato strada.
Nonostante questo credo che con più piloti come lui la Formula1 sarebbe un posto migliore.
- Grosjean - NQ - un ritorno col botto. Stessa frase, da interpretare in maniera diversa. 
- Massa - 19 - Keep calm and read your contract - Rispetto agli anni scorsi gli alzo il voto di un punto e c'è anche un motivo: Massa ha l'innata capacità di farti pensare di lui tutto il peggio possibile e di farti ricredere alle ultime tre gare, così, come se fino a quel momento si fosse tenuto un po' a freno in vista della buona occasione. Grazie ai portentosi santi che tiene in paradiso è riuscito a confermare il poprio cadreghino ancora per un anno e ne pare piuttosto soddisfatto anche se questo significa fingere sorrisi ad Alonso ancora per un po': nella speranza che smettano di distruggergli la macchina solo per avvantaggiare il compagno di squadra non posso che regalargli un 19 politicissimo.
Alonso e Massa - Brasile 2012
- Ferrari - 18 - Fossi una tifosa Ferrari sarei davvero, davvero delusa. E amareggiata. Anche quest'anno è partita con due vetture assolutamente prive di ogni possibilità di competere ma, soprattutto, prive di qualsiasi lampo di genio a limite di regolamento in grado di fare la differenza sugli altri. Anche quest'anno la stessa solfa: si parte con una vettura più che ordinaria, ci si lamenta per qualche diavoleria escogitata dagli alti e la si imita non appena i piani alti confermano che va bene. A quel punto si cerca di recuperare e (occhio a cosa arrivo persino io a dire) se non avessero avuto Alonso come pilota credo che sarebbero ancora allegramente al palo. Chiaramente mi riferisco ad Alonso, le sue doti da fattucchiere e le infinite casualità fortunate che lo accompagnano
- Red Bull - 30 - Inevitabilmente il miglior team in pista in questo momento. In grado di fornire una vettura ottimale a due piloti degni di nota e, lasciando da parte ogni simpatia, è altrettando oggettivo il lampo di genialità presente negli occhi di Christian Horner che invidio e non mi vergogno di ammetterlo. A giustificare il voto è sufficiente il ricordo di un solo momento: Vettel si rende conto di essere spacciato, non riesce a superare quelli davanti per manifesta superiorità e chiede aiuto ai box inventatevi qualcosa: la strategia funzionò fu la conferma del fatto che anche il muretto fa la differenza.
- Vettel - 28 - L'anno della conferma - Vettel è salito per la prima volta su una vettura da Formula 1 ad un'età imbarazzante: molto giovane e da subito etichettato come quello cresciuto nel kartodromo di Schumacher. In molti si sono resi conto che intendeva fare sul serio giusto un paio d'anni fa quando, a sorpresa?, vinse il titolo di campione del mondo all'ultima gara dopo aver giubbiato i due principali contendenti al titolo (il più esperto compagno di squadra Mark Webber e Alonso).
L'anno scorso la sorte girò chiaramente dalla sua parte: non è il caso di negarlo. Una macchina sopra le altre, una buona capacità per sfruttarla al meglio. Vinse tutto il vincibile in tempi record e lasciò un po' l'amaro in bocca a tutti quelli che ancora non lo avevano digerito come campione del mondo e che, ancor meno, concepivano un mondiale vinto così a mani basse.
Quest'anno la musica per lui è cambiata: la macchina a volte lo ha tradito e qua e la è emerso l'errore umano. All'inizio dell'anno lo abbiamo visto molto in difficoltà, pareva difficile riuscire a ripetere l'impresa ma, anche in questo caso, il muretto ha fatto la differenza... ed il pilota anche. Dopo, soprattutto, le ultime gare credo che non ci possa più essere dubbio: il ragazzo ci sa fare. Ha confermato di avere la giusta tenacia e freddezza al momento giusto, non si è mai fatto prendere dalle emozioni, neanche dopo il contatto con Senna in Brasile, neanche dopo che la sorte ha incominciato a metterlo alla prova.
- McLaren - 25 - Seriously? Beh, io li adoro. Se solo fosse lecito darei un 25 e lode, visto che le regole le faccio io: 25 e lode sia! Il team più simpatico che esista, con i due piloti più personaggi che ci siano: il prossimo anno senza Lewis Hamilton sarà certamente tutto più triste e monotono in quel di Woking... però non sia mai che incominciano a fabbricare una macchina che non si disfi di quanto in quanto o, perchè no, due vetture in grado di funzionare bene contemporaneamente. La trovata di Tooned è unica, così come l'idea di evolversi dal punto di vista social... il paradosso di questa squadra? Essere entrata nel guinnes dei primati per il pit stop più corto della storia (2,6 secondi) ma aver contemporaneamente cannato tanti di quegli altri cambi gomme che già la metà avrebbero potuto fare seriamente la differenza. Magari consiglierei di rivedere l'idea della tradizionale birretta prima della gara, eh?
- Hamilton - 26 - che mondo sarebbe senza Hamilton? Due anni fa gli ho dato un dignitoso 24 nella speranza che si riprendesse. L'anno scorso sono salita a 26 per l'intrattenimento che ci aveva offerto, quest'anno resto sullo stesso voto anche se ci ha regalato qualche sportellata in meno. Non sono comunque mancati i colpi di scena... ed è per questo che ad oggi non riuscirei proprio ad immaginare un Mondiale senza di lui, così come ormai mi è difficile vivere twitter senza che un suo brillante intervento sul mondo che lo circonda. Ci ha fatto ballare quanto consigliava canzoni, ci ha fatto sorridere quando si "autoscattava" ovunque fosse, ci ha commossi durante gli ultimi giorni di vita della povera zia e ci ha fatto domandare fin dove diavolo volesse andare a parare inveendo contro team, compagno di squadra e componenti vari della vettura che non funzionavano al meglio. We will miss you!
- Button - 28 - Solo se ne vale la pena. Su questo blog Jenson ha vissuto fasi alterne, questo lo abbiamo già analizzato un anno fa, quando, il fato ha voluto che la verità mi fosse rivelata... e ora ve la spiego. Non è che Button non se la sia cavare, non sia un granchè, non ha mai imparato i trucchetti del mestiere, etc... semplicemente l'esperienza (ormai decennale) gli ha insegnato che non è sempre necessario portare a casa la pagnotta, certe volte il gioco non vale la candela quindi opera al minimo sindacale fino a che non si presenti l'occasione giusta per sfondare. Vedi per esempio, ancora una volta, la gara del Brasile 2012, o Canada 2011. Oppure l'intero campionato 2009: quando ha capito che era ancora in Formula1 per il rotto della cuffia, solo perchè Brown aveva bisogno di due piloti e ha preso lui e Barrichello solo perchè erano occasionalmente disoccupati, ha capito che era giunto l'attimo di far vedere quanto vale: ha vinto le prime 6 o 7 gare di fila, poi si è messo in stand by, certo che non fosse necessario esagerare: vinse il titolo con una gara di anticipo. Anche quest'anno: è stato tutto un muoversi solo se ne valeva veramente la pena. All'inizio c'è la speranza che sia il proprio anno, poi la macchina non regge il gioco: tempo di vedere che dopo qualche gara gli altri se ne erano già andati tanto vale tornare a bearsi sugli allori. Si è preso il proprio posto in quel dell'Hilton Honors e ha lasciato che fosse Lewis a guidare. Scoprire che se ne voleva andare è stato un duro colpo: da quel momento gli è toccato portare anche lui a casa la pagnotta ed è per questo che dal Belgio in poi è ritornato sulla buona strada. 
- Webber - 20 - Però gioca di frizione. Ha vinto più dell'anno scorso ma ha ottenuto meno, sia in fatto di punti che in fatto di posizione iridata.Tra i due è certamente quello che ha sentito maggiormente le difficoltà della vettura senza dimostrare di fare sul serio per la lotta al titolo. Qualcuno ci aveva creduto? Lottando con le unghie e con i denti per tollerare il più giovane compagno di squadra ha ottenuto un rinnovo anche per il prossimo anno, secondo l'ormai prestampato contratto di barrichellizzazione. L'unica differenza dal modello originale pare essere quella che, più che spalla del suo collega, compagnone di Alonso (con il quale condivide un passato briatoriano). Loro sanno qualcosa più di noi? Nel frattempo non ha ancora imparato a partire senza perdere posizioni: per me è NO.
- Alonso - ... - in arte quintolo. Grazie al DRS ha imparato a sorpassare, cosa vuole di più dalla vita.

Pagellone 2011
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