lunedì 8 luglio 2013

Germania 2013 - Gara

Gara sull'orlo della noiosità se non fosse stato per quel brivido di curiosità che portava a domandarsi se fosse giunto il momento di porre un limite alla maledizione tedesca di Vettel. La maledizione è stata spezzata ma fino all'ultimo la cosa non era data affatto per certa.
Il pole position è partito Hamilton: dietro di lui Vettel e Webber che fin dalla prima curva riescono a passarlo grazie ad un maldestro tentativo dell'inglese di allargarsi a stella per non far passare nessuno. Qualifiche andate decisamente diversamente per il suo compagno di squadra che, per errore del team, è rimasto fuori dalla Top10 in Q2. In ogni caso per entrambi gli uomini Mercedes non si è trattata affatto di una gara luminosa.
Alonso e Massa sono partiti rispettivamente in 8° e 7°posizione... ma solo per strategia! In sostanza la loro strategia è stata quella di andare male e farlo apposta. In gara le cose non hanno affatto rispettato le rosee aspettative di Domenicali. Massa è uscito di gara a pochi giri dall'inizio... mentre Alonso ha portato avanti la strategia suicida dell'inizio. Solo la sua fortuna fuori norma ha saputo porre un limite al baratro, piazzandosi 4° e portando a casa i suoi dignitosi 10 punti. Dopo essere partito con gomme diverse rispetto a tutti gli altri, ha perseverato nella volontà di tenere le stesse gomme per tre volte di fila: solo a pochi giri dalla fine, al terzo pit, ha messo le gomme soft per andare, sempre secondo brillante strategia, a recuperare tutto quello che aveva perso nei 50 giri precedenti ma... no. Quarto era e quarto è rimasto. Domenicali commenta: bicchiere mezzo pieno. No, vabbè...
Pit-stop shocking per Webber, ripartito prima che gli fissassero l'ultima gomma, ha quasi fatto fuori la mano del meccanico che ci stava lavorando e, pochi metri dopo, quando la stessa gomma ha incominciato a rimbalzare furiosa per tutta la pit lane, ha rischiato una strage sfiorando decine di meccanici e prendendo in pieno il cameraman Paul Allen, caduto a terra come un birillo. Per fortuna niente di letale per l'uomo (rottura delle spalle e di alcune costole: minimo minimo con quel che gli da l'assicurazione by Ecclestone ci campa mezza vita), 30.000 € di multa per la Red Bull. Tutto questo, tra l'altro, ci fa scordare per un attimo che siamo solo al nono giro e ci ritroviamo già a cambiar gomme. Riportato Webber a braccia nel box, rientra da doppiato. Riuscirà solo all'ingresso della Safety Car a sdoppiarsi e guadagnare abbastanza da finire a punti.
Safety Car - già che l'ho nominata è il caso di parlarne. Di punto in bianco il buon Bianchi manda in fumo la sua gara. Nel vero senso della parola: prima fuoco, poi fiamme. Infine: attimi di panico. La macchina rotola via, attraversa la strada in un momento in cui miracolosamente non passa nessuno e si schianta contro un pannello di polistirolo. Safety Car entrerà in pista giusto il tempo di togliere di mezzo la vettura prima che vada altrove. Come nessuno si sia allarmato di tutto ciò mi sorprende moltissimo.
Novità interessanti per il duo Doble Trouble. Button riesce addirittura a qualificarsi entro i primi dieci ed entrambi, alla fine, si piazzeranno a punti. Button è partito nono ed è riuscito, decisamente troppo i fretta, a farsi superare da Perez. Quaranta giri dopo li ritroviamo a litigare tra di loro ma in posizioni invertite: Button supera Perez portando chiunque alla convinzione che quei due, a telecamere spente, nel segreto delle loro stanzette, si prendano a schiaffi più spesso nel prevedibile. Jenson perderà la quinta posizione in favore di Hamilton a due curve dalla fine dell'ultimo giro, Sergio ottavo. Per entrambi un bottino sufficiente a riguadagnare un po' di dignità.
Gara deludente anche per Vergne, il quale invoca la necessità di un giro a Lourdes su Twitter.
Altri protagonisti della gara sicuramente in due Lotus, finiti insieme a Vettel sul podio e capaci per tutto il tempo, non solo di reggere il ritmo della Red Bull, oggi praticamente incapace di mettere effettivamente le ali, ma anche di andare ad insidiarlo. Dopo mezza gara passata in seconda posizione, Grosjean riceve un pizzino sospetto via radio e lascia passare in compagno di squadra. Raikkonen riesce in pochi giri ad accodarsi ma, a quanto pare, non è tempo per una sua vittoria. Non vorrei mai che ciò che è mancato in questi ultimi due giri è la cresta, sicuramente frutto di un ripensamento da parte del finlandese apparso rapato quasi a zero sul podio.

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