martedì 10 settembre 2013

Monza 2013 - Gara - Post scriptum

Ieri sono stata cattiva. Cattiva ed ingenerosa. In verità il GP di Monza ci ha offerto anche delle chicche di ilarità: ben due! Non mi sembra roba da poco.
1) Alonso e... spegnete quella luce! L'ho detto e lo ripeto: Sebastian Vettel ha deciso di giocare al massacro. Sono ormai anni che la RedBull (e per RedBull intendo solo quella di Vettel) sorprende tutti per le sue prestazioni, la sua affidabilità, la sua precisione millimetrica negli assetti, la sua perfezione in ogni minimo dettaglio. La domanda sorge spontanea: è nato prima l'uovo o la gallina? E' la RedBull che rende Vettel campione del mondo o è Vettel che porta la RedBull ad esprimersi al meglio? Dopo tre mondiali vinti di conseguenza se anche Sebastian avesse eretto un filo di spocchia e presunzione sarebbe, forse, anche giustificata ma, nel dubbio, prima di darsi per vincitore un'altra, quarta, insopportabile, volta è meglio essere cauti ed intervenire là dove possibile. Ottenere migliori posizioni in griglia di partenza, ottenere pole, è già un bel punto di partenza. Andare a concludere il maggior numero di gare possibili davanti al cavallino furioso è certamente il miglior traguardo raggiungibile. Andare lentamente a frantumargli i nervi al fine di alterare il suo emotivo sistema nervoso: la mossa preventiva, giusta assicurazione in caso di futuro infortunio. Avete presente la luce posteriore delle vetture di Formula 1 che si accende in caso di pioggia? Vettel ha corso tutta la gara con quella luce lampeggiante. Inizialmente hanno provato a capire di che si trattava, a risolvere il problema... ed è finita che hanno lasciato perdere dal momento che la cosa non dava fastidio a nessuno, se non proprio allo spagnolo, fedelmente in coda. Chissà quante lamentele il filtro televisivo è stato in grado di risparmiarci! In ogni caso, dopo almeno un paio di volte che Alonso si è mostrato particolarmente infastidito dalla cosa, i piani alti sono stati costretti ad intervenire dichiarando che, al massimo, può essere considerata una condotta punibile guidare con la pioggia senza luce... non con la luce senza la pioggia! Che poi mi sembra una norma di buon senso. Può essere che con tutto quel lampeggiare si è provato ad ipnotizzare lo spagnolo? Può essere che non si trattava di una innocente intermittenza ma di un messaggio subliminare in codice morse? Può essere che Alonso ha perso un'altra buona occasione per non rendersi ridicolo? 
- Hamilton alla ricerca del Team Radio perduto. Problemi con la comunicazione con i box ha caratterizzato la gara di Lewis Hamilton... ed anche un po' la nostra, passata nel tentativo di capire cosa sarebbe successo da lì a poco. Tutto parte all'inizio con l'accorato invito da parte dei box a dare segni di assenso alle loro parole. Segue la richiesta di entrare ai box... andata inevasa dal momento che Hamilton, a questo punto era chiaro, non stava affatto sentendo quello che gli dicevano. I casi sono due: o la radio era rotta o il furbetto inglese aveva inserito il jack delle cuffie nell'iPod certo che non lo avrebbero mai beccato. Il muretto Mercedes ci riprova alla vecchia maniera: con i cartelli appesi fuori dalla pit lane: niente! Andata buca anche questa. Peccato che a momenti andava buca anche la gomma, ma questo è un altro discorso. Al giro successivo, finalmente il messaggio è colto: pit in this lap! Ai box la comunicazione è da fumetto: mentre gli indaffaratissimi meccanici si sforzano di cambiare gomme alla velocità della luce, un tipo gli sventola davanti al naso un cartello bianco. Per un attimo ho temuto che gli volessero lasciare qualche pizzino, da leggersi poi con calma, dentro la vettura o che gli scrivessero qualcosa sulle visiere a strappo. Per fortuna... o purtroppo! ... è stato tutto decisamente più ordinario.

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