lunedì 23 settembre 2013

Singapore 2013 - Gara

Su come è andata la gare c'è veramente poco da dire e, a quanto pare, qualcuno l'ha già fatto per me andando ad analizzare punto per punto quanto di significativo è successo. Andiamo per ordine.
1) Buona partenza. Per un nanosecondo Vettel ci ha fatto credere di aver perso la posizione. Rosberg stava veramente per fargliela ma... no. 
2) zzzZZZzzz. Dalla curva due in poi. Il mondo di Twitter ha dato il meglio di se coniando i TAG e
3) Safety Car. Ricciardo ha commesso un errore ed è finito a muro. Senza se e senza ma, mentre il mondo stava provando a cercare una giustificazione a quanto successo, lui davanti ai microfoni di mezzo mondo ha semplicemente confessato di aver fatto uno sbaglio e per questo pagare le conseguenze. La Safety Car rimane in pista circa sei secoli e mezzo, giusto il tempo di permettere ai commissari di portare via la macchina e ai doppiati di sdoppiarsi. Su una pista lunga come la Salerno Reggio Calabria questa, ovviamente, pare l'operazione del secolo. Nel frattempo la domanda è la seguente: riuscirà Vettel a riguadagnare come e quanto accaduto poco prima?
4) Vettel mette le ali. La risposta è sì. Dopo aver volato per un po', si ferma per cambio gomme, riguadagna l'impossibile ed, alla fine, giusto per stare sicuri, decide di concludere la gara in fase di mantenimento. Il vantaggio finale sarà di mezzo minuto sul secondo. Soltanto.
ALO - WEB Singapore 2013
5) Fuoco. Ad un giro dalla fine la macchina di Webber ha dei problemi. Lui si lamenta, dai box ammettono a questo punto di non poterci fare niente. La sua gara finirà ad una curva dalla conclusione quando gli andrà a fuoco la macchina. Tornerà a casa mogio mogio accoccolato sulle ginocchia di Alonso.
6) Fuochi d'artificio. Oltre a quelli di Webber, quelli scoppiati nel cielo di Singapore alla bandiera a scacchi.
7) Dito. Classico, ormai, gesto di esultanza di Vettel.
8) Fischi. Ormai classici anche questi sotto i podi di Vettel. Sarà che ormai la noia viaggia in mondovisione.
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Elementi degni di nota:
- Ricciardo parla italiano. Ma perchè? E non poteva la Ferrari prendere lui? Giusto per semplificare la vita ai cronisti Rai, chiaramente in difficoltà sotto questo profilo... Cioè: ora ditemi come può Stella Bruno avere ancora a che fare con Raikkonen che le sbuffa in faccia ogni volta che lei si presenta al suo capezzale boffonchiando parole incomprensibili.
- McLaren, con Button, fin troppo vicina al suo primo podio dell'anno... fino a 5 giri dalla fine. A quel punto il degrado delle gomme è stato troppo anche per continuare a combattere Raikkonen e la sua lombalgia, impegnato nel tentativo di sorpasso da circa 20 giri. Cinque giri dopo si è trovato 7° ma con il suo compagno di squadra alle spalle. Di questo passo prima del Brasile riusciranno anche a trovare il giusto bilanciamento.
ALO - WEB Germania 2011
- Dopo la mossa di cui sopra, Webber e Alonso sono stati severamente ammoniti. Alonso la passerà liscia mentre Webber, con già due strigliate sulla fedina penale, li vedrà arretrato di 10 posizioni sulla griglia di partenza coreana.
Le urla di protesta sono partite rumorose e immediate: ma si può mai punire così gravemente una simile azione compiuta dopo la gara? Io già un paio di anni fa, quando vidi compiere la stessa operazione, agli stessi due soggetti, ma a posizioni invertite mi sono domandata quanto la cosa fosse lecita. A quanto pare lo era e me ne feci una ragione. Poco, ma me ne feci una ragione. Ma la legge non è uguale per tutti? L'importante è stare calmi e guardare sotto la superficie.
Alla base dei richiami di entrambi i piloti ci sono diverse bravate, riuscite a compiere con una certa maestria tutte contemporaneamente. Prima di tutto Webber ha lasciato la posizione in cui era quando i commissari di gara gli avevano detto di stare fermo. Alonso si è fermato per far salire l'amico probabilmente senza mettere la freccia e senza rallentare adeguatamente obbligando le due macchine (di Raikkonen e Rosberg) che gli stavano dietro a folli manovre per evitarlo e la terza (di Hamilton) è dovuta andare sui cordoli ed aggirarli.

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