lunedì 24 novembre 2014

Abu Dhabi 2014 - Gara

Abu Dhabi non sarebbe Abu Dhabi se almeno non ci provasse a mettere un po' di pepe nella vita delle persone. Purtroppo però certe volte il destino ha già scritto talmente tanto, ha già costruio ponti e progettato fortezze, che è impossibile riuscire, con una leggera brezza a smontare tutto, radere al suolo e ricostruire sulle rovine.
Qualche leggero cenno di Abu Dhabi lo si era avuto al sabato, durante la fase delle qualifiche. Pole position guadagnata da Rosberg dopo una due giorni dominata incestantemente dal compagno di squadra Hamilton. A favore di Nico: l'esser riuscito a portare a conclusione un tempo decisamente buono e l'ansia, in Hamilton, di non riuscire a fare altrettanto che lo ha portato decisamente troppo in là in almeno un paio di curve. Male per lui al momento decisivo: seconda piazza e ringrazi di aver preso almeno quella. Poteva essere quello il segnale del fatto che tutto poteva ancora accadere? Si poteva, ma non ha potuto.
Tra tutti gli altri, decisamente degna di nota la prestazione della McLaren riuscita a mandare in pista la McLaren di Button quasi senza benzina. La necessità di richiamarlo ai box prima che fosse troppo tardi e la reazione di lui davanti alle spiegazioni della richiesta: ma state scherzando?!
Prima ancora dell'arrivo della domenica, i primi colpi di scena: trovate irregolarità sulle due Red Bull, un alettone che non alettona abbastanza, una menata tecnica che li obbliga al castigo perpetuo. O a partire direttamente dal bagno, con le scarpette slacciate, se avessero montato un alettone a norma. Si vede che la prima e l'ultima gara, a questi della Red Bull, quest'anno doveva proprio prendere male. 
Poi giunse la domenica.
Giro di ricognizione, semafori rossi - semafori verdi - VIA! Dire che Rosberg è partito male, è giusto il modo di fargli un complimento. Aspetta un quarto d'ora a partire, rischia farsi giubbiare anche dalle Williams, poi si accoda ad Hamilton ed incomincia a salutare il titolo. Però il tifoso vero lo sa: arrivati ad Abu Dhabi, non sarà come avere tra le mani la magia di San Paolo du Brasil, però qualcosa per rimediare lo si trova sempre.
E' possibile, per esempio, che una macchina preda fuoco esia necessario l'intervento della Safety Car per ristabilire l'ordine. Ed in effetti Maldonado a fuoco c'è andato veramente: solo che la Safety Car aveva di meglio da fare. Ancora grazie che siano arrivati due con un esintore a spegnere le fiamme, ma niente fuori controllo in pista. Nessuna conseguenza neanche per la colata d'olio che la vettura deve aver sprigionato prima di accasciarsi al suolo, proprio poco fuori dalla carreggiata. 
E' possibile anche, molto più banalmente, senza fuochi d'artificio, che una vettura semplicemente si fermi, che abbia qualche problema al motore, non possa più proseguire e debba essere portata via a braccia. Ed in effetti Kviat a piedi c'è rimasto. Solo che è riuscito a sbandare sino al deserto dei tartari, senza creare il minimo imprevisto in pista,
In effetti, c'è stata anche un'altra vettura che ha avuto problemi di motore e si è quasi accasciato al suolo: il problema è che questo è Nico Rosberg
Eravamo quasi a metà gara quando un urlo è giunto, senza freni inibitori, dalla monoposto del tedesco. Non c'è potenza. Parte tutta una discussione di meccanica applicata sulla componente effettivamente andata in pezzi. Complottano sulla possibilità di portare avanti una strategia garantista che lo porti in posizione ottimale nel caso in cui anche il compagno di squadra dovesse avere la peggio contro il destino. Supplica di non mandarlo oltre alla sesta posizione: in realtà, dopo aver perso più di 2 secondi a giro per qualcosa come 30 giri, dopo aver vissuto e dovuto affrontare un'altra serie di anomalie meccaniche da portare anche la persona più razionale del mondo a fermare la macchina e piangere a bordopista, si piazzerà indegnamente 13 e doppiato. Peggio di così si muore.
Peggio di così poteva andare come gli era stato ordinato dai box, ad un solo giro dalla fine, di rientrare ai box e farla finita con una dignitosa eutanasia: non ci sta! Chiede di rimanere in pista ed ottiene la grazia. Una volta arrivato, posteggia la vettura e sale in sala pre-podio per andare ad abbracciare il rivale \ collega \ l'amico. Momenti che fanno bene allo sport.

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