mercoledì 26 novembre 2014

Abu Dhabi 2014 - The Others

Chi lo avrebbe mai detto: oltre ad Hamilton - che ha vinto - e Rosberg - che è franato 13 posizioni più in là - in pista c'erano altri 18 piloti. Già 18.
Partiamo prima di tutto dando un po' i numeri.
La Marussia, neanche a dirlo, non è riuscita neanche racimolare i soldi per pagarsi il biglietto aereo fino ad Abu Dhabi. Quelli della Caterham invece sì. Hanno organizzato una bella raccolta fondi, hanno venduto Ericsson al miglior offerente e, dopo due gare di astinenza, è tornata in pista. Ma solo per comparire nella foto di rito.
Sono ricomparsi con così tanta sorpresa generale che Alonso, dopo aver incontrato in pista una vettura verde ha dovuto domandare in radio: ma chi era? Dal muretto educatamente: E' Stevens, quello nuovo... Risposta secca dello spagnolo: Ha ancora molto da imparare! No, perchè, questo benedetto Stevens che, comparso oggi per la prima volta sui nostri teleschermi, senza che nessuno possa neanche dirgli che non si sa neanche quale sia la sua faccia, visto che ha fatto capolino proprio proprio il giorno della foto di classe, ha pensato bene di macchiarsi del reato di lesa maestà non rendendo facile al Re sovrano di tutte le Asturie il sorpasso ai suoi danni. No, perchè, per chi se lo stesse chiedendo, Alonso, in coda all'ultima ruota del carro, mica c'era finito per doppiarlo, mica era lì per togliergli la forfora dalle spalle, mica era lì per controllare che effetto faceva guardare tutto lo schieramento da quella prospettiva: c'era perchè era appena rientrato dal pit stop più veloce del mondo. Quello effettuato al quarto giro in gara, dopo aver constatato che la meraviglia dei pneumatici che stava indossando erano già sul punto di sfaldamento ed un secondo dopo che Raikkonen aveva già detto di voler anticipare la sosta: No, entro prima io! Prepotente.
Massa's dirty dances
Sul secondo gradino del podio: Pippo Massa. Per Lui una gara in cui ha quasi davvero potuto pensare di poter vincere. Da un lato la auto eliminazione di Rosberg, dall'altro la gara tendenzialmente conservativa di Hamilton, diretta praticamente solo ad arrivare al traguardo, ed ecco che si sono formate le giuste condizioni perchè veramente, anche uno come Lui potesse vincere. Credo che da parte della Williams sia semplicemente mancato il coraggio: giunto ad un certo punto della gara i giochi erano praticamente fatti. Pippo Massa in testa, già cambiati tutti i tipi di pneumatici possibili ed immaginabili. Da regolamento nulla gli avrebbe impedito di arrivare fino alla fine in quel modo. Dall'alto la preoccupazione che le gomme non avrebbero potuto reggere quanto sperato: quindi la decisione di cambiarle e riscivolare secondo. Cosa diavolo aveva da perdere restando in pista? In ogni caso, statene certi: niente e nessuno potrebbe mai essere in grado di frenare l'entusiasmo di Pippo Massa. Per uno che proclama festa nazionale ogni volta che riesce a partire terzo in griglia, come pretendete che si moderi davanti ad un secondo posto in gara?
Terzo e mai terzo: Bottas. Autore di una gara che non mi è chiaro definire, penso sia andato bene, ma potrebbe anche essere di no. Partito terzo, arrivato terzo, dopo aver rasentato tutte le posizioni in griglia. C'è da dirlo: questa Williams quest'anno è una signora macchina. Nonostante le fin troppo spesso magre figure dei due loschi figuri, apparsi costantemente sul podio ma mai stati veramente in grado di competere per la vittoria, la vettura si è dimostrata Dummiesproof. Roba che in McLaren avrebbero pagato per avere un mezzo altrettanto buono. Roba che Alonso, piuttosto che finire l'anno vestito di rosso si sarebbe preso volentieri anche la vettura di Massa. In sostanza: anche a questo giro le due Williams ci sono: appaiate ed in fila, come buoni soldatini. Non è merito di Bottas. E non è merito di Massa. E' demerito di Rosberg. E' merito dei meccanici ai box.
Gara niente male neanche per Ricciardo. Possiamo nominarlo definitivamente il pilota rivelazione della stagione? No, perchè si fa presto a fare i complimenti a Bottas, a far finta che in Ferrari gli stiano già mettendo gli occhi addosso da tempo e menate varie. A parte il fatto che nulla porta più sfiga nella vita che avere addosso gli occhi della Ferrari (Hulkenberg insegna - e non dico Bianchi solo per rispetto, ma l'ho pensato). Poi di arriva un Ricciardo, promosso dalle basse leve della Toro Rosso, portato a servizio del quattrovoltecampionedelmondoSebastianVettel... ed ecco lì che ti infila tre vittorie in un anno. In quest'anno. Ecco lì che non gli puoi neanche dire che è tutta fortuna quando ti vince un gran premio in cui tutte le peggio cose sono potute accadere, se poi ad Abu Dhabi (dove leggenda narra che i sorpassi siano difficili, ma lo sanno tutti che è solo una diceria di Alonso che, fosse per lui, sarebbe ancora lì a salutare Petrov con la manina. Per fortuna ad un certo punto è finita la benzina) viene mandato in castigo e fatto partire due spanne più indietro della linea gialla e ti arriva quarto. Senza capire neanche da che lato è passato, ma facendo le piroette con le strategie altrui e non mandandola a dire a nessuno quando c'è stato da sorpassare come si deve.
McLaren's boys. Su questo tema il dibattito è sempre più fitto... ma la verità è che le chiacchiere stanno a zero. Giurisprudenza e dottrina sono pacificamente unanimi: tra i due chi si merita di aggiudicarsi il posto è Button. Tra i due chi probabilmente si aggiudicherà il posto sarà Magnussen. Basta dare un'occhiata veloce e fugace tra tutti i cultori della materia: e lo dice anche Gordon Ramsey! Alla vigilia della gara ad entrambi i piloti è stato chiesto se, secondo loro, questo gran premio di Abu Dhabi poteva influenzare la decisione dei grandi saggi. Simboliche le risposte. In realtà piuttosto banali: NO per Button, dopo 15 anni ha già dimostrato quello sa fare e che è ancora in grado di dare. Assolutamente SI per Magnussen, al suo primo anno nella massima serie, ancora bisognoso di conferme. I vertici se la stanno prendendo comoda: personalmente non vedo che ci sia da ragionare così tanto ma a quanto pare la scelta deve essere compiuta a più teste... ivi comprese quelle neoentranti della Honda. In ogni caso: il week end, ha, ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, dato ulteriori conferme a quello che già tutti sapevamo.
A 6 minuti dalla fine della Q2, in qualifica, le cose stavano andando piuttosto male per i due ometti della McLaren. Button era appena stato richiamato ai box perchè accidentalmente uscito senza benzina. Magnussen si stava sgranchiendo le gambe dopo aver combinato una pivellata delle sue e non essere riuscito a far segnare alcun tempo in pista. Le cose stavano così: necessità di rientrare subito e fare subito il loro giro veloce. Ammesso e non concesso che volessero entrare in Q3. Button: c'è. Magnussen: no. Partito oltre la soglia della Top10, il buon Kevin riesce anche a sbagliare la partenza, rimanere impelagato nel traffico e arrancare sino alla bandiera a scacchi senza toccare la zona punti. Button parte un po' meglio: non benissimo, giusto quel po' che serve a far meglio delle Ferrari. Poi le RedBull sono state squalificate ed è stata una grande Pasqua per tutti. Non fa faville in pista, ma chiude quinto. Certo che non si potesse far meglio della Mercedes superstite e Williams. Pronto a piroettare come un matto dopo la bandiera a scacchi, quale persona addio alle armi.

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