domenica 6 settembre 2015

Italia 2015 - Gara

"Evento clamoroso della giornata: al fianco di Hamilton partirà Kimi Raikkonen. Vettel subito dietro, comunque in attesa del classico colpo di sfiga del finlandese."

Il sabato pomeriggio di qualifiche si era concluso, almeno per quanto mi riguarda, con una sorta di cattivo presagio. Ma che di cattivo presagio non si trattava, perchè quando si ha a che fare con Raikkonen è qualcosa di molto più simile ad una legge statistica. In sostanza: Raikkonen si era piazzato secondo in qualifica e l'onda rossa sugli spalti si era animatamente scomposta. Tutti erano felici, tutti erano guadenti: in prima piazza c'era ancora una volta Hamilton, ma quello sarebbe potuto essere un problema risolvibile in gara. Tutti erano felici, tutti erano gaudenti, tranne Rosberg, precipitato quarto dopo il pasticciaccio brutto dell'unità motore modificata \ non compatibile \ il gran ritorno alla vecchia unità motore che se era giunta al punto di dover essere cambiata un motivo ci sarà pur stato. Ed ancora ora è il meno felice e guadente di tutti, ma su questo ci tornerò più avanti.
Nel momento in cui si sono spenti i semafori la profezia si è avverata: tutti sono partiti, tranne Raikkonen, rimasto fermo al palo e ripartito giusto al punto in cui è riuscito ad accodarsi a tutti gli altri. Manor comprese. La gara per lui fortunatamente non è andata completamente in vacca, in pochi giri è rientrato in top ten e, grazie a qualche mano dall'alto che gli ha rimosso le vetture da davanti, ha concluso in quinta piazza, quintolo, secondo la migliore tradizione ferrarista. 
Gara a parte per le Mercedes. Tanto per cambiare... ma solo al 50%. Hamilton continua a tenere la testa bassa e a darci dentro come un matto: non gliene frega niente di aver già ipotecato il mondiale di quest'anno ed anche quello del prossimo, non gliene frega niente dei proclami speranzosi del compagno di squadra e delle più illuse di tutte: le ferrari. Hamilton è partito in testa, questa volta non ha avuto ripensamenti ed è arrivato alla fine della gara a suon di giri veloci. Rosberg NO. E' partito quarto, è finito sesto nella grande bolgia iniziale che ha seguito la mancata partenza di Raikkonen, ha risalito la corrente sino alla zona podio e stava seriamente facendo di tutto per acciuffare anche la seconda piazza di Vettel: non ce la avrebbe mai fatta, questo è chiaro, lasciatemelo dire, però non lo sapremo mai con assoluta certezza perchè a tre giri dalla fine il motore è andato in pappa: esploso definitivamente, andato in fumo, ha abdicato. Perchè se si era giunti alla decisione di sostituirlo, una ragione ci sarà pur stata. Peccato, perchè dopo un'ora e mezza trascorsa con quella spada di Damocle sulla testa, a quel punto della gara, ormai si poteva anche incominciare a pensare di avercela quasi fatta. Invece no. Il pubblico sugli spalti, il competentissimo pubblico di Monza, con una certa sportività, ha iniziato ad esultare, ed è andata quasi meglio dell'anno scorso quanto lo avevano fischiato sul podio. Un po' come fu per Grosjean lo scorso gran premio, a questo giro è Massa a ritrovarsi sul podio, senza neanche sapere da che parte è passato. Davanti ad una simile opportunità di Bottas non ha capito più niente, dopo il ritiro di Rosberg ha tentato in ogni modo ed ogni maniera di far fuori il proprio compagno di squadra: giunto alla bandiera a scacchi, dopo aver capito di avercela fatta, Massa commenterà: sono troppo vecchio per queste cose. E vedendo come procede il degrado della sua stempiatura, non posso che dargli ragione.
Permettetemi inoltre un paio di chiacchiere conclusive circa la gara delle McLaren.
Perchè in McLaren hanno incominciato a saper giocare alle loro regole: piazzati 16° e 17° in qualifica, con il loro bel bagaglio di posizioni di arretramento in griglia a tenerli occupati ancora una volta... sulla griglia di partenza alla domenica si sono trovati 15° e 16°: il che deve essere stata una cosa alla camera con vista. Forse, da qualche parte, con il binocolo, erano quasi in grado di intravvedere la chioma bionda platino di Lewis Hamilton. Like a boss. Like two bosses. Finalmente anche una buona partenza: Button che già era davanti in griglia, è risucito a recuperare qualcosina in più, ha invaso con prepotenza la zona a punti, ma è stato aggredito da tutto quello sciame di moscerini composto dalle nuove leve su Toro Rosso \ Sauber e via discorrendo. Ha dimostrato anche di non volersi arrendere tanto facilmente: forse galvanizzato da una vettura che faceva meno schifo del solito, con qualcuno si è preso a sportellate, con Verstappen ha subito un sorpasso e tentato un controsorpasso all'urlo di potreiesseretuopadreeeeeeee! Ovviamente la meglio la ha avuta proprio il piccolo Verstappen con un perònonloseiiii! Ed è lì che è giunta la depressione e ci si è accomodati nella più tradizionali delle posizioni prive di dignità e punti iridati, area Manor, o giù di là. Gara ancora più anonima per Alonso che è sempre rimasto a due - tre posizioni di distanza da Button e che, nel momento in cui ci si è avvicinato, è stato costretto a ritirarsi a pochi giri dalla fine... senza che nessuno se ne sia accorto! Senza una telecamera che lo inquadrasse, senza una Stella Bruno pronta e scattante al suo capezzale per raccogliere le dichiarazioni a caldo. 

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