sabato 31 ottobre 2015

I 10 fatti buffi degli Stati Uniti 2015 - Parte 2

I 10 fatti buffi degli Stati Uniti 2015 - Parte 1

11) Rosberg vs le parolacce, in tutte le lingue del mondo. A 10 giri dalla fine pensavamo di averle viste già un po' tutte. Di tutto è quello che era successo, di tutto quello che in effetti sarebbe ancora potuto accadere: una sola cosa quella che è successo. L'errore fatale: il gesto inaspettato che ci ha colto di sorpresa. Rosberg era semplicemente in prima posizione, aveva sconfitto tutto: safety car, ripartenze minacciose, cambi gomme nei peggiori dei momenti. Eppure era in prima piazza ed anche Hamilton pareva essersi arreso all'evidenza: nella sua posizione sarebbe stato molto più grave prendersi un rischio di troppo a 4 gare dalla fine che non arrivare secondo rimandare la vittoria del campionato di una settimana. Poi, in un secondo, Rosberg compie una svista, finisce fuori strada, lascia passare Hamilton che scivola e vola via. Non c'è più niente da fare. Dopo tutta questa fatica, dopo la mole di unghie che sono state ingoiate per l'occasione, dopo tutto quello che è successo sino a questo momento e alla prima piazza comunque strappata allo scorrere degli eventi... è bastato un battito di ciglia ed è volato via tutto così.
12) Rosberg vs quella voglia inaspettata di cedere la seconda piazza a Vettel. Che Hamilton avrebbe vinto il titolo mondiale, quest'anno, era chiaro da un bel pezzo... forse dalle prime due o tre gare, quando si è capito che stravincere quest'anno sarebbe stato il suo destino e che Rosberg avrebbe faticato un po' di più a riprendere il ritmo dell'anno scorso. Il destino è una cosa, la certezza matematica è un'altra. I numeri parlano chiaro: se Rosberg fosse arrivato terzo e Vettel secondo tutti festeggiamenti per la terza laurea di Hamilton sarebbero dovuti essere rimessi in valigia per un'altra occasione. Ed io sono piuttosto certa che, giunto ad un certo punto, pure un'anima buona come quella di Nico ha pensato seriamente che, non riuscendo a rimontare in prima piazza, sarebbe stato quantomeno un bel regalo di laurea quello di farsi sorpassare anche da Sebastian.
13) Alonso vs la mala suerte. Gara anomala quella della McLaren che, giunte in una situazione anomala come quella, stavano quasi riuscendo a tener testa agli altri. Non i top team, ma quantomeno quelli delle file dietro. Non quelli delle ultime, per capirci. Ringraziando tutti quelli che si sono autodistrutti, autoeliminati, autocestinati un po' più in là, non è stato così difficile avanzare in classifica, semplicemente stupendo tutti con effetti speciali resistendo sana e intatta sino alla fine. 
Poi giustamente interviene la mala suerte di Alonso, il motore gli va in pappa e scivola inesorabilmente dal bel mezzo della zona punti alla più infima delle posizioni senza gloria.
14) Button vs quella strana iniziativa. Rinvigorito dalle sciagure altrui, Button decide, a pochi giri dalla fine, di prendersi il proprio posto nel mondo. Di pretenderlo ed ottenerlo giocando con le nuove leve, apparse decisamente sorprese quando quel vecchio zoppicante col bastone ha giocato d'attacco. Ed ha vinto. Tra l'altro tornando a prevalere sul compagno di squadra, in ottica iridata.

15) Vettel vs la matematica non è un opinione. Giunto al traguardo, varcata la bandiera a scacchi, tenta di sovvertire le leggi della matematica con un quesito tecnico:
Mi dispiace, ci ho provato, ero troppo lontano, troppo lontano… il campionato è andato?
16) Giedo Van Der Garde vs il commento tecnico dal divano di casa. Van Der Garde, uno di noi!


17) Hamilton vs le lacrime da coccodrillo. Non si può dire che Hamilton non sia uno che tenga moltissimo alla sua immagine. E' sempre apparso come un duro, un combattente: ci tiene molto ad enfatizzare questo suo aspetto con il look, con la scelta attentissima dei particolari, degli accessori... e dei tatuaggi sempre più numerosi e ben piazzati. Ma, mentre al mondo stava addirittura sfuggendo il fatto che i suoi capelli siano tornati ad assumere un aspetto umano (e io ancora non mi spiego come sia potuto accadere così in fretta) lui è scoppiato a piangere. Lunghe lacrime di coccodrillo a celare nei suoi occhi la gioia e la soddisfazione del terzo titolo mondiale. Perchè in fondo è un buono. Nonostante le sportellate che tira a Rosberg.

18) Rosberg&Hamilton vs il cappellino della discordia - a.k.a. uno del momenti più epici della storia. Asciugate le lacrime, Lewis Hamilton è tornato in sé ed ha deciso di far dimenticare al mondo quello a cui avevano assistito pochi secondi prima. Si alza in piedi, vede Rosberg decisamente contrariato seduto in un angolo e gli lancia, senza se e senza ma, il cappellino. Ciò che non si sarebbe aspettato è che Rosberg glielo tirasse indietro con straffottenza. Io ho pensato seriamente che si sarebbero presi a schiaffi ancora prima di salire sul podio. Non è successo ma il momento è stato sufficientemente epico anche così.

19) Elton John vs il suo stilista. Convocato ad Austin per il concertone del dopo gara, Elton John, dall'alto della sua signorilità, forse non era stato informato del fatto che sarebbe dovuto anche salire sul podio per le interviste... mica per niente è arrivato in pijama. Poverino.
20) Rosberg vs prenderla bene. L'importante, nella vita, è reagire con un po' di carattere ed ottimismo, volgendo uno sguardo verso i veri valori della vita. Nel caso in cui tutto questo non dovesse andare a buon fine la si può sempre buttare nell'alcool.

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