domenica 4 ottobre 2015

I 10 fatti buffi di Giappone 2015

Benvenuti al Gran Premio del Giappone, là dove una volta anche l'italianissimo ma mai abbastanza ricordato Alessandro Nannini ha vinto una gara. Correva l'anno 1989, a bordo di una Benetton di briatoniana memoria.
1) Verstappen vs i parcheggi. E' noto che ogni ragazzo, quanto più si avvicina ai 18 anni tanto più sogna di prendere la patente. E' noto che ogni ragazzo, tanto più si avvicina all'esame della patente, tanto più teme il momento del parcheggio: perchè è la parte più tecnica, più di precisione, che più facilmente può mandare a monte l'intero esame. L'ansia di Verstappen, quasi 18 anni all'anagrafe, ha già preso piede: tanto da abbandonare la vettura agonizzante in malo modo in pista durante le qualifiche del sabato ed essere penalizzato sulla griglia di partenza.
2) Rosberg vs una falsa partenza. Sulla partenza del gran premio giapponese se ne sono lette un po' di ogni genere e tipo: sulla bravura \ sul talento \ sull'arroganza di Hamilton, sulla mancanza di carattere \ sulla pappamollaggine \ sull'incapacità di Rosberg. Qua però non si tratta neanche di voler andare ad indagare su quanto possa essere stato prepotente Hamilton quando, con la forza, si è preso la prima posizione ai danni del compagno di squadra. Cos'è successo? Lo ha stretto? Lo ha stretto troppo? Lo ha stretto ma nel modo giusto, così come è consentito in pista? Forse Rosberg non doveva allargarsi per evitare l'incidente ma fare il gioco delle Ferrari eliminando dalla gara due Mercedes al prezzo di una? La verità (e lo dico io che sono, notoriamente, una portatrice sana di verità) sta piazzata mezzo secondo prima, alla partenza, quando Nico non parte bene quanto ci si aspetterebbe e, giunto alla ben nota prima curva, non solo perde la prima piazza in favore di Hamilton... ma perde anche la seconda e la terza pizzandosi adorabilmente quarto. Tutto quello che è successo non è successo per colpa di Hamilton. Ma neanche grazia ad Hamilton, guardandola da un'altra prospettiva. E' Rosberg che è partito male: dato di fatto. La colpa è una cosa diversa: su chi ricade? E' Nico che, per assomigliare sempre di più a Webber, si è dimenticato come si gioca di frizione o c'è qualcosa che non va (come poi effettivamente non è andato nel corso della gara) in quel rattoppo di power unit che si porta dietro da due gare a questa parte?
3) Massa vs Ricciardo. Per loro una partenza...col botto. Che poi c'è gente che dopo collisioni molto più invadenti non si è fatta niente: qui è bastata una toccatina giusta al momento giusto per far finire entrambe le vetture, ancora prima della conclusione del primo giro di gara, ai box a leccarsi le ferite. Mille secondi di ritardo in pista per loro... ma per fortuna ci sono sempre le McLaren da sueprare.
4) Sainz e Alonso vs We're only getting older. Breve inseguimento e sorpasso indecoroso nei confronti di Alonso: Sainz senza alcun rispetto per le persone di una certa età.
 5) Button, Nasr e Vestappen vs the threesom. Un sorpasso a tre, con Button spiaccicato nel mezzo, di quelli che non se ne ricordano da tempi epici. All'epoca erano coinvolti Schumacher, Hakkinen (e non Raikkonen, come vorrebbe Mazzoni) ed un disgraziatissimo Zonta di cui nessuno al mondo si ricorderebbe se non fosse per il sandwichiamento di Belgio 2000 (qui il video con l'innevitabile commento tecnico di Mazzoni e Capelli). Questo ovviamente è solo perchè non ci sono più le stagioni di una volta.
6) Alonso vs i panni sporchi, che andrebbero lavati in casa ma... vabbè. Onore al meritoa ll'addetto stampa McLaren e all'addetto stampa di Alonso, ammesso e non concesso che ne abbia uno tutto suo, che sono stati in grado di prendere una frittata bella bruciata dimenticata per ore sul fuoco e l'hanno trasformata in qualcosa di quantomeno comestibile. Non gustoso ma almeno non cancerogeno. Così è: anche Alonso, finalmente, sulla pubblica piazza, sta dimostrando di non reggere più il colpo ed ha deciso di esplodere: avrebbe potuto limitarsi a qualche battuta, qualche esclamazione divertente, qualcosa di un po' più velato: ma dovreste già saperlo che nella sua testa le mezze misure non esistono. E se non lo sapete siete dei scemi. O dei geni. Fate voi.
Briatore continua ad insistere sul fatto che il suo pupillo voglia sbattere la porta ed andarsere. Qualcuno lo vede già in RedBull, secondo quale principio non si sa, visto che anche la RedBull sta per prendere la porta. O forse il principio è proprio questo. Qualcun altro lo vorrebbe proprio migrante verso altre serie e altri destini. Lui nega tutto, quindi vuol dire che è vero. O quantomeno possibile. Ora però siamo qui, siamo in pista, nel bel mezzo di una gara tanto disgraziata per cui si ritrova sorpassato in men che non si dica pure da Sainz e da Verstappen, in team radio sbotta che questa vettura è imbarazzante, sembra di stare in GP2. La regia internazionale è magnanima: non lo manda in onda, qualcuno da lassù tenta di salvargli la faccia. A noi lo riporta giusto Ettore Giovanelli, ma si sa che neassuno ascolta mai parlare Ettore Giovannelli, soprattutto da quando ha smesso di saper parlare. E su questo rinvierei magari ad una discussione successiva. Alonso, non si sa come faccia a saperlo, ma non ci sta! A pochi giri di distanza riparte con la stessa solfa di qualche minuto prima: motore da GP2! GP2! GP2! Aahhhh! Che poi chissà cosa ne sa lui della GP2 che non c'è mai stato.
Gli addetti stampa finiscono a mettersi le mani nei capelli: gli vorrebbero probabilmente mettere le mani al collo, ma non possono, anche per questo week end straordinari per loro. Alla fine di tutto il loro lavoro, la versione edulcorata e pulita del messaggio di Alonso è la seguete: gara difficile, bisogna essere realistici! Ma c'è anche una nota positiva: tutte e due le vetture sono giunte al traguardo!
7) Kviat vs il carrozziere. Di quello che ha combinato Kviat in pista non è interessato un granchè neanche a Mr. Ginger Spice al muretto. Più Kviat aveva problemi più quello appariva annoiato e sbadigliante. Non è interessato niente neanche a Stella Bruno, che di lui ha bisogno più che altro ai box per avere qualcuno da intervistare in italiano a portata di mano. Non è interessato un granchè neanche a me... perchè degli aneddoti sul russo cresciuto a Roma ne ho le tasche piene da un pezzo. Però vedere come ha ridotto la vettura in qualifica è davvero molto divertente. Divertente anche il suo team radio: "Mi sembrava di essere un anatra seduta".
8) Manor vs vi volevamo stupire con effetti speciali. In Manor sanno benissimo di essere utili alla società come le formiche rosse. Niente di più niente di meno. Però vogliono contribuire allo spettacolo... e se nessuno li aiuta, perchè riescono mediamente ad avere tre giri di ritardo anche sulla più scarsa delle McLaren, fanno tutto da soli. In questa occasione, per esempio, abbiamo assistito alla spettacolare magia con la macchina del fumo. Il gioco funziona così: il primo va in testacoda e provoca una nube tossica di quelle da far invidia alla nebbia in val padana. In secondo arriva, non sa bene come fare ad evitare l'ostacolo e, senza colpo ferire, sceglia una traiettoria a caso e chiude gli occhi sperando di non colpirlo. Solo all'uscita della nube bianca la soluzione: mancato! E via così!
9) Suzuka vs mezzi pubblici. Lo devo ammettere: quello che più mi ha stupito dell'intero week end di gara è la foga che quasi tutti gli addetti ai lavori hanno avuto nei confronti del trasporto pubblico giapponese. La cosa che più mi ha stupito, gara compresa, il che ovviamente non gioca proprio a favore della gara. Pur nella mia ignoranza geografica, arrivo facilmente ad intuire che da quelle parti non abbiano i nostri intercity (i regionali veloci - 3 ore e mezza per andare da Cecina a Firenze - per esempio - li escludo a priori)... ma che si trasformassero tutti in pendolari con lo zainetto sulle spalle proprio non me lo aspettavo. Niente più stereotipo classico del pilota che arriva a bordo dell'aereo privato e poi condotto sul circuito circondato dalla scorta, o con l'elicottero, o con il teletrasporto. Qui uno dopo l'altro hanno preso tutti il treno, ci si sono immortalati sopra come se fosse l'evento del secolo e poi, una volta conclusa la gara, hanno fatto la valigia e sono tornati a casa. Coincidenza permettendo. 
Il lato umano della formula 1.
E comunque vi piace vincere facile: vi sfido a riproporre la scena a Monza il prossimo anno.
10) Hamilton vs titolo mondiale. Perchè alla fine ha vinto Hamilton, l'ho detto? No, perchè anche Niki Lauda si è lamentato della poca esposizione delle sue Mercedes davanti alle telecamere ed anch'io tratto la vicenda per ultima... ma queste cialtronate non le stavamo lasciando alla Ferrari?

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