martedì 31 maggio 2011

Monaco 2011 - Gara

Premessa. Quella alla quale assisterete sarà la telecronaca della gara più trasandata degli ultimi tempi. Il caldo sta incominciando a dare alla testa a molti... e non più solo ai telecronisti. Dalle strategie improvvisate ai sorpassi maldestri c'è veramente da ridere.
Io, come al solito, mi impegno a non tirarla troppo per le lunghe... ma mai come oggi la vedo una missione impossibile.
Un cordiale saluto da... me! No, non da Mazzoni.
Ricapitolando. In pole position parte Vettel vicino a Button, dietro Webber e Alonso. Hamilton che è quello che meglio se la cavava su questo circuito è riuscito a bruciarsi le qualifiche e a finire strategicamente 10°. Che strategia del menga. In partenza le cose non cambiano mai più di tanto. Vettel, parte sempre primo e sempre bene, primo era e primo rimane. Button va per farfalle ma riesce con un po' di fortuna a non bruciarsi la posizione. Alonso come riesce a trovare uno spaziettino libero per se stesso e, almeno di questo, gliene dobbiamo rendere onore, mentre Webber, ceffa la prima accelerazione e perde quel poco che la macchina riesce ad offrirgli al sabato. Quindi, Alonso 3° davanti a Webber. Tra le altre cose: buona partenza anche per Rosberg. Liuzzi, che per grazia ricevuta è potuto partire ugualmente dall'ultima piazza, stava riuscendo a perdere anche quella. 
Parliamone: a casa Red Bull hanno un problema. Non che questo debba essere per forza preso come una calamità, ma in ogni famiglia che si rispetti i problemi si apprendono e, con impegno, si risolvono. Possibile che nessuno riesca a fare qualcosa per il tempismo da bradipo di Webber allo scattare del semaforo verde? Intendiamoci, anch'io quando viene verde spesso e volentieri sono impegnata nella lettura di qualche manifesto intorno a me e quelli dietro innervositi mi suonano, ma ci sono momenti in cui la priorità delle cose deve essere rivista e la partenza di un gran premio è uno di quei momenti. Non puoi dormirci su! Su!
- fine momento "parliamone" -
Passano i giri 8 son lunghi, Vettel ha già preso il largo: 5 secondi di vantaggio su Button (e Mazzoni è felice per i due decimi guadagnati dall'inglese) però quel ragazzo ne ha fatta di strada... Hamilton cerca di farsi largo, ma Zio Mickey in versione tappo non lo lascia passare. Il giochino tira avanti un altro paio di giri, poi si sposta e gli lascia strada: che è meglio!
Al 16° giro, quando Vettel già incomincia a doppiare gente (leggasi: Liuzzi), Button entra ai box per il suo primo pit. Ettore Giovannelli dimostra tutta la sua passione per le pistole pneumatiche della Ferrari, chiedendo la linea per comunicare come i meccanici Ferrari, usciti in un primo momento quando Massa ha strusciato il musetto su Rosberg in caso di emergenza, abbiano lasciato fuori dal box le pistole, ma si siano riseduti. Mazzoni da i numeri segnalando di aver visto una bandiera giallo-rossa: non so se la pista fosse effettivamente scivolosa, ma forse era quella della Roma appesa al balcone di Fisichella. Al giro successivo rientra Vettel, meccanici Red Bul palesemente nel panico non sanno quali gomme montare tra le soft e le super soft. Nel dubbio ne hanno portato fuori ben 8. Giovannelli nel panico urla, Mazzoni lo segue a ruota. I meccanici ferrari sono tornati a recuperare le pistole abbandonate prima, ma i Red Bull si sentono osservati. Tempo di licenziare Vettel, sotto i ferri arriva Webber (tra l'altro questo spiega perchè ci fossero 8 gomme, ma non diciamolo troppo forte). Attimi di titubanza portano Vettel a perdere qualche secondo e Button in testa. Giovannelli si riprende a forza la linea per dire che i meccanici Ferrari ora sono in piedi. Entra ai box anche Alonso e, fuori da ogni strategia, i meccanici gli montano le stesse gomme che poco prima ha montato Vettel: le super soft, originariamente previste per l'ultima fase della gara. Non prepariamoci una strategia nostra, no! Riecco Giovannelli, il quale ci comunica che Button ha appena completato il 10'000° giro in testa nella storia della McLaren: ma oggi lo possiede il demone di Stella Bruno? Comunque la Ferrari ne ha fatti 13'271. #Statisticheacasaccio.
Mentre in pista Hamilton sgomita per riuscire a combinare qualcosa di buono, Giovannelli prende nuovamente la parola per dirci che i meccanici Ferrari sono nuovamente in piedi e guardano le gomme. Siamo al 18° giro e tutto va bene. 
22esimo giro, Hamilton legge la mano a Petrov, praticamente gli è nel tubo di scappamento, ma il buon Ettore, dai box, chiede la linea per avvisarci che i meccanici si sono seduti. Questi sono chiari sintomi di abuso di caffè. 23esimo caffè giro: in piedi gli uomini ferrari ma non escono sulla pit lane per non farsi vedere. Perchè, secondo me, a questo punto del mondiale, questa guerra intestina tra le squadre se la vedono solo loro? In attesa di una risposta Hamilton, che non è riuscito a superare Petrov, entra per il pit stop e, ancora una volta, meccanici insonnoliti, non tolgono per tempo le termocoperte dalle gomme facendo perdere a tutti tempo importante. In tutto questo Massa ancora non si è fermato.
27esimo giro. Giovannelli: i meccanici ferrari sono inginocchiati! Pochi secondi dopo abbiamo la certezza che questi non erano intenti a pregare Giovannelli di lasciarli lavorare e togliersi dai piedi ma attendevano proprio l'auto di Massa per cambiargli gomme. Il rientro in pista capita proprio davanti ad uno scalmanato Hamilton, la cui mancanza di freddezza in queste situazioni è leggendaria, tanto da far chiedere a tutti in quanto tempo qua succede un patatrac? Per adesso l'inglese spinge al massimo verso i tubi di scappamento del ferrarista... e per fortuna qualcuno non si adagia sulla frase fatta che a Monaco è difficile sorpassare. 
33esimo giro. Giovannelli: gli uomini ferrari sono pronti per Alonso, no, sì, forse, Alonso. Entra Button. Digressione interessante sulle pistole pneumatiche a parte, Button rientra in pista dietro Vettel, mentre ci sono bandiere gialle per una sospensione bloccata di Glock che non crea neanche scompiglio. Erano prontissimi gli uomini ferrari con le pistole pneumatiche in mano ma: cambio della strategia! Negli stessi attimi Hamilton, in un tentativo maldestro di sorpasso, gratta il naso di Massa ma si riaccoda. Solo due curve dopo un nuovo tentativo (riuscito) di sorpasso, porterà il brasiliano su una parte più sporca e scivolosa di pista che lo lancerà dritto dritto verso una delle pareti del tunnel e poi ancora a grattarsi la fiancata in uscita. Massa è fermo, Safety car in pista. Negli stessi attimi in cui succede tutto questo Alonso entra veramente ai box questa volta, i soliti meccanici sorpresi dagli eventi fanno perdere tempo prezioso... ma come da tradizione, un colpo di sfortuna di Alonso non viaggia mai non accompagnato: è proprio l'istante in cui viene deciso l'ingresso della Safety car... e non solo non perde niente ma ci giurerei che ha pure guadagnato qualcosa. In tutto questo Vettel, che non ha avuto modo di entrare per cambiare gomme prima dell'incidente è primo davanti a Button e Alonso su gomme nuove nuove... ma bruciate, nei loro attimi più preziosi, dall'impossibilità di sorpassare.
Anche dopo il rientro della Safety la situazione non cambia per molto molto tempo. C'è chi si chiede se Vettel prima o poi bucherà quelle gomme di cartapesta che si ritrova per togliersi dai piedi e c'è chi richiama la lungimiranza dei meccanici Red Bull che, pur con confusione mentale, gli hanno montato nella fase iniziale già gomme super soft, permettendogli così, potenzialmente, da regolamento, di non dover più rientrare prima della fine della gara. Io, personalmente, voto la tesi del gran colpo di fortuna che, come Alonso sa bene, spesso gioca un ruolo importante. 
L'inseguimento a tre continua, Alonso per un po' dimentica di essere totalmente incapace a sorpassare e pensa di riuscirci proprio a Monaco. Io spero artendemente che Vettel da un secondo all'altro decida di inchiodare, Alonso gli si stampi sull'alettone e Button non riesca ad evitarli, portando Kobayashi a vincere... ma sono castelli... e spero non siano le arachidi andate a male!
A 10 giri dalla fine è tutto come lo avevamo lasciato. I primi tre litigano, Alonso ormai è un ologramma sulla fiancata di Vettel che, comunque, resiste in prima posizione, ma dalla quarta in poi sono tutti dispersi: non li si vede neanche dalle inquadrature dall'elicottero. Sicuri che non siano andati a farsi una spaghettata? Finalmente abbiamo traccia del sopravvissuti qualche giro dopo quando il terzetto di testa incontra una folla di doppiati da affrontare con una certa calma. Nel gruppone c'è anche Hamilton il quale ancora non demorde dall'idea di guadagnare qualche punticino e tenta (riuscendoci) un sorpasso. Alguersuari inciampa sull'alettone di Hamilton, forse sfiora appena il freno, finisce dentro il guardrail e Petrov, subito dietro, finisce dentro di lui. Lo spagnolo riesce a percorrere qualche altro metro per andare a pacheggiare dall'altro lato della carreggiata, mentre il russo sul guardrail ci si incastona proprio e, alla radio, lamenta dolori alle gambe. Safety car senza neanche pensarci. Ora spiegatemi come hanno fatto i magnifici tre a non farsi neanche un graffio passando per quella bolgia di carbonio volante. E' il fato. Dopo qualche giro di titubanza i commissari sentenziano bandiera rossa: è necessario sospendere la corsa per rimuovere i detriti dalla pista. A sei giri dalla fine, io, senza essere il genio della lampada, avrei mandato tutti a casa e arrivederci.
I piloti, così nella posizione in classifica in cui si trovano, vanno a posizionarsi sulla griglia di partenza in attesa della ripresa. I meccanici (che sicuramente dopo questa si faranno tutti pagare 15 giorni di vacanza al mare) smontano baracca e burattini dai box per costruire una succursale in pista dove cambiare gomme, aggiustare pezzi mancanti, pulire il tergicristallo... ma il meglio di tutti lo danno i meccanici di Hamilton che in pochissimi minuti riescono a ricostruirgli intorno una macchina nuova come fosse lego. Pazzesco.
Intanto dai piani alti fanno i simpatici. Race control: la gara riprenderà quando la pista sarà pulita. Ma dai!?!
Dopo abili lezioni di ingegneria meccanica e intense interviste alle vittime degli incidenti la gara può riprendere... ma dietro la safety car. Il senso di tutto questo è ancora difficile da rintracciare. Nel frattempo Petrov viene trasportato all'ospedale. All'uscita di scena della safety car, Vettel con le gomme nuove di zecca, fa appena in tempo a salutare Alonso, prima di fuggire via. Nelle retrovie Hamilton, felice della vettura nuova guadagnata prima del previsto, la mostra da vicino a Maldonado, il quale, potrà, anche dopo, comodamente continuare a seguirla da casa. Decisamente ne ha giustiziati più Hamilton oggi che la peste... ma ansimando ed incrociando le dita, la gara giunge al termine. I primi tre vengono condotti da una parte, gli altri arrivati con calma, sono messi in castigo. 
Dopo aver posteggiato davanti alla famiglia reale Vettel e Button si abbracciano nel solito miscuglio di germi e sudore che non fa bene a nessuno. Alonso, igienista, si limita a stringere la mano al vincitore e girare le spalle. La cerimonia del podio è organizzata, per l'occasione, a bordo pista dove il Principe, insieme alla sua futura moglie (e ai nipoti reali) consegnano una coppa inguardabile ai piloti.
Il primo a salire sul palco è ovviamente Vettel, tedesco, il quale stringe la mano al Principe, si sbaciucchia le due graziose fanciulle alle sue spalle e gioisce felice. Segue a ruota Alonso che, da buon suddito di Spagna, sa come si tratta un monarca e si inchina davanti ad Alberto di Monaco con la mano dietro la schiena prima di ritirare l'obrobrio. Ultimo ma mai ultimo, Button che, sarà anche suddito d'Inghilterra, ma appena salito sul palco prima di tutto sbaciucchia Charlotte Casiraghi, poi, con calma, saluta il Principe in fretta e furia, per andare, da ultimo a salutare, baciare e abbracciare come fossero grandi amici, la futura principessa. Capiamolo, dalle sue parti ci sono Carlo, Camilla e i due principini dall'aspetto mai completamente sobrio: cosa ne sa lui di come si rispetta un Principe?
Perle del giorno:
Tutte le auto sono in pista e, per Montecarlo, questo è molto strano.
Ettore Giovannelli, pochi giri prima dell'incidente di Massa.

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