domenica 27 settembre 2015

FormulaGossip - Giappone 2015

Gran Premio del Giappone 2015: una simile vicinanza allo scorso gran premio di Singapore renderebbe a chiunque davvero ardua la missione di rintracciare delle notizie succulenti di cui parlare. Però amo mettermi alla sfida, ed eccoci qua.
- Maldonado confermato alla Lotus. Di questo, tra l'altro, mi sa che si era già parlato, quindi salto velocemente di palo in frasca, perchè ogni altra chiacchiera sarebbe davvero di troppo. In compenso, nel frattempo, si è avuto modo di ragionare sul tamponamento con Button e, ognuno dei due, è prontissimo a giurare che sia colpa dell'altro. Button è certo che non sia quello il modo di guidare, Maldonado è certo che Button abbia tentato un sorpasso dove non c'era abbastanza spazio per farlo e si siano viste le conseguenze. Poi ci possiamo aggiungere che siamo in piena fase di santificazione di Jenson Button (cosa che ormai si ripete ciclicamente anno dopo anno a questo punto della stagione) mentre Maldonado resta sempre Maldonado... ed ecco trovato chi è la vittima e chi è il carnefice. In realtà i commissari avevano definito l'accaduto un semplice incidente di gara e fose così lo potremmo anche lasciar morire nel dimenticatoio.
-  Così non è stato per la situazione Massa e Hulkenberg, dove a dichiarare chi avesse ragione e chi no sono stati i commissari, che hanno affibiato al tedesco ben 5 posizioni di arretramento sulla griglia di partenza della successiva gara giapponese e i soliti ben informati sono disposti a giurare che Nico abbia mandato un messaggio di scuse al brasiliano. No, veramente lo ha dichiarato lui stesso in conferenza stampa.
- Gli ominidi ferrari si sono fatti tirare le orecchie per la bolgia che hanno combinato dopo la vittoria di Vettel a Singapore. Hanno forzato la protezione della sicurezza neanche si trovassero ad una manifestazione No TAV creando un certo scompiglio difficilmente comprensibile, là dove il tizio che ha invaso la pista rischia 6 mesi di reclusione. Dopo aver appurato di essere stati immortalati dalle telecamere, con comunicato stampa hanno chiesto scusa.
- Nella concitazione dei festeggiamenti pare anche che si fossero dimenticati di imprimere anche il nome di Kimi sul tabellone per la grande foto di rito. Se Kimi stesso non ha neanche fatto attenzione al dettaglio, purchè tutta quella pagliacciata finisse in fretta, Seb non c'è stato: si è alzato in piedi, ha fatto notare l'errore, ha mandato il cartellone in correzione e, solo a quel punto ha permesso la prosecuzione dei festeggiamenti. Un gran signore. Anche di questo ci sono prove documentali riprese dalle telecamere di tutto il mondo.
- Quando qualche anno fa sostenevo che Sebastian Vettel fosse un gran simpaticone, nessuno mi dava retta. Oggi è Nostro Signore di Maranello, e tutto va bene. Va bene quando al termine di ogni gara, soprattutto quelle che gli vanno bene, si mette a parlare in italiano in team radio (appuntamento ormai irrinunciabile per tutti per tutti quelli che seguono la gara in televisione e che non vedono l'ora che arrivi la bandiera a scacchi per sentire quale sarà il messaggio del giorno). Va ancora meglio quando non solo si mette a cantare Toto Cutugno (sono anni anche che sostengo che Toto Cutugno sia sottovalutato, ma nessuno mi da retta, vediamo se ora le cose cambieranno) ma ne cambia le parole per adeguare il testo alla situazione. Avrà inizio così l'appuntamento Sarabanda? Seb assicura di no: ora che lo abbiamo sentito cantare, dice che se ne vergogna e non lo farà più in pubblico. 
- Di Jenson Button si è parlato tutta la settimana, come se in Giappone, quella che per lui è un po' la seconda casa, per ragioni coniugali, dovesse seramente arrivare il tanto atteso annuncio: il ritiro definitovo da questo mondo di buzzurri. Il mondo si è quindi nuovamente aperto in due, quelli che riterrebbero giustamente giunto il momento della pensione (pochi, giusto due, forse i familiari di Magnussen, comunque demonizzati, perchè JB è il nuovo santo in paradiso) e quelli che ritengono che la Formula 1 senza di lui non sarebbe più la stessa cosa. Perchè anche quest'anno siamo qui, sempre allo stesso punto dell'anno scorso, di due anni fa e, forse, anche quello di tre anni fa. 
Qua però siamo davanti ad un punto di svolta: qua siamo al punto in cui lui stesso, ad ogni occasione, sembra voler urlare disagio per la situazione in cui è stato cacciato. A lottare, settimana dopo settimana, per la pollesima posizione insieme alle Manor, con la sola differenza che quantomeno le Manor arrivano al traguardo, lui ed Alonso, spesso e volentieri, neanche quello. Anzi, ogni settimana, gara dopo gara, un po' di quel disagio alla stampa sembra di volerci provare ad urlarlo... poi però arrivano i suoi addetti stampa ed aggiustano il tiro, giusto perchè non sembri che sputi nel piatto in cui mangia e per tentare di salvare la faccia ad un team che, ormai, a questo punto degli eventi, la faccia l'ha persa da un pezzo. 
All'urlo di #JensonDontGo, l'hashtag lanciato in rete da quei simpaticoni di F1Racing e rilanciato da tutti sostenitori della campagna, siamo quindi arrivati in Giappone e, mentre aspettavamo l'annuncio... lui non lo ha dato. Ha lanciato con flemma inglese un No Comment di proporzioni bibliche con il quale, nel frattempo, è riuscito a convogliare su di se tutte le attenzioni della conferenza stampa, alla quale era stato invitato solo per l'annuncio che alla fine non c'è stato. Sulla faccenda si stanno pronunciando un po' tutti. David Coulthard gli ha dedicato una colonna sul sito della BBC nel quale lo definisce la vera stella della Formula 1. In McLaren dichiarano che stanno facendo di tutto per convincerlo a restare. Niki Lauda giura di aver parlato lui stesso con Jenson e avergli sentito dire che è sua volontà quella di restare ancora per il prossimo anno nel frattempo gli ha dato anche un consiglio da vecchio saggio: combatti la tua battaglia per i soldi... e poi resta!
- In compenso è arrivato anche Briatore, anche lui a dire la sua.  Mentre Alonso dichiara ai microfoni di tutto il mondo che la loro vettura si trova ancora allo stato dei test inFernali, Briatore mette il dubbio la sua presenza per il 2016 all'interno dei box McLaren, certo che il pupillo, a questo punto dei giochi, si sia rotto le scatole di dover tener testa a questa situazione. Ancora una volta profetico Niki Lauda: Briatore dice sempre un sacco di cose.

Eroe della situazione:

ora come facciamo a spiegarglielo?

2 commenti:

  1. Perchè anche quest'anno siamo qui, sempre allo stesso punto dell'anno scorso, di due anni fa e, forse, anche quello di tre anni fa. ---> Precisazione: la prima volta che la storiella di Button prossimo al ritiro ha visto la luce dovrebbe essere stata addirittura nel 2008. :D

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    1. :D ah beh... certo! Probabilmente la prima volta addirittura risale al 2002 quando è stato scalzato da Alonso in Renault... solo che all'epoca non era ancora diventato Signore supremo dei due Regni (Inghilterra e Giappone, of course) e di tutte le terre di mezzo, alla sua possibile dipartita non era dato alcun peso e ci risparmiavamo tutti i teatrini "il mondo non sarà più lo stesso senza di te".

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