lunedì 13 aprile 2015

I 10 fatti buffi di Cina 2015

1) Toro Rosso vs Red Bull ... tutti gli altri son nessuno. In partenza Verstappen su Kvyat, Saint in testacoda... e Ricciardo migliore di tutti, perde 8 posizioni senza neanche capire da dove è passato. O da dove non è passato per arrivare fin lì. La battaglia di prestazioni tra Red Bull e Toro Rosso, con i giovinotti del Junior team alla riscossa, son certa che prima della fine dell'anno anvrà tenuto molto più banco della lotta Mercedes - Ferrari per il dominio del mondo.
2) Tutto fumo vs niente arrosto. Kviat in fumo... e Verstappen anche. 1-1 palla al centro.
3) Button e Alonso vs la lotta malinconica delle McLaren. In qualifica (ancora una volta) Button batte Alonso. In partenza Alonso riesce ad infilarsi meglio nella mischia... ma Button lo supera poco dopo. Quella portata avanti è stata una gara (ancora una volta) decisamente insipida al 90%. Alonso quasi non si merita il beneficio della camera, Button lo ottiene a 15 giri dalal fine. In un impeto di ma cosa fa questa macchina? Supera gli avversari? Jenson pare essere in grado di tenere testa alla Lotus di Maldonado dando vita ad un teatrino di sorpassi e controsorpassi che tutti quelli finti a punti si sono sognati. A conti fatti, forse,l'unico che non riusciva a tenere testa alla propria Lotus era proprio Maldonado, ma di questo parliamo dopo.
Il folle giochino di Button finirà contro l'alettone di Maldonado, arretrato di una posizione sull'ordine di arrivo (come se cambiasse veramente qualcosa) e con due punti in meno sulla partente. Mai citazione mazzoniana fu più adeguata. 
4) Ing. Bruno vs Mala Suerte. In diretta dalla sede di Milano... e nessuno ne ha visto la differenza.
5) Maldonado (ancora una volta) vs la bandiera a scacchi. Tutto iniziò andandosi ad insabbiare là dove oggi il ghiaietto che devastò la gara di Hamilton nel lontano 2007 non c'è più. Eppure lui è un solutore esperto... missione compiuta! L'auto e\o la gara non ne uscirono lesionate quindi... niente di meglio da fare che dare ancora il meglio di se piroettando in pista come un ossesso... fino ad incontrare l'alettone di Button. In un primo momento rientra ai box ma non si ferma: sorge fortissimo il sospetto che sia talmente abituato alle sanzioni che si sia autodiagniosticato un drive trought. Segue il ritiro a 4 giri dalla fine... perchè questa bandiera a scacchi non sa da fare.
6) Sherlock Holmes vs 107%. Certe volte i pongoregolamenti estremi richiedono estremi rimedi. Si è presentata davvero la necessità di portare sul luogo del delitto qualcuno che ci spieghi perchè mai la formula 1 impone regole così fantasiose... da derogare all'occorrenza.
7) Commissari vs Benny Hill Show. E' già stato detto che la parte più entusiasmante della gara è stata rappresentata dalla divertentissima scenetta dei commissari di pista che hanno cercato per attimi infiniti di togliere dalla pista la vettura di Verstappen... non riusciendoci? Basta ripensare all'intera sequenza di immagini con la musichetta del Benny Hill Show e le risate sono garantite.
8) Safety Car vs mala reputacion. Un minuto di applausi per la Safety Car, entrata in pista a due giri dalla fine, che ha salvato tutti dall'amara figuraccia dei distacchi dalle Mercedes. In questo modo i doppiati si sono sdoppiati, i primi si sono compattati... e l'arrivo è stato decisamente più rapido ed indolore.
9) Hamilton vs è non da questi particolari che si giudica un giocatore. Il dettaglio del guanto di Hamilton certamente non è stato il protagonista della sua gara... ma è uno di quei particolari che fanno la differenza. A me sembra un musetto pronto a ridere sotto ai baffi alla sola idea di Rosberg nero come non mai, ancora una volta costretto ad accodarsi al campione del mondo.
10) Alonso vs Sky. Ricci rossi, lentigini sul volto ed una certa propensione a dare ad Alonso dell'imbecille su internet: Paola Saluzzi crede di essere me. Non ci sono dubbi. Ed il mondo è in rivolta. Tutto ciò, posso dirlo, è l'argomento su cui parlare più interessante dall'inizio della stagione ad oggi.
Tutto ha avuto inizio con un intervista di Alonso, rilasciata non so dove, non so quando, probabilmente ai quattro venti. Il concetto di base è il seguente: in Ferrari è giunto 3 volte in seconda posizione a fine mondiale, ripetere l'esperienza per la quarta volta non lo interessa. Solo se alla fine dell'anno Vettel riuscirà a battere le Mercedes potrà incominciare a pensare di aver fatto un errore di valutazione. Il che, è duro da ammetterlo per me, ha quasi un senso.
Paola Saluzzi non ci sta: da sfegatata tifosa ferrarista, rossa più dei capelli che ha in testa, ha ritenuto di dover esprimere tutto quello che le passava per la testa. In soli 140 caratteri ha riunito: un allusione alla recente amnesia, un lieve riferimento al carattere demmerda che ha sempre caratterizzato il pilota, ed una sfilza di insulti sotto forma di hashtag. #Pezzodiimbecille. Ed anche in questo caso, mi suona strano ammetterlo, mi sento quasi di darle ragione.
Poi però arriva il catfight più bello della stagione, il colpo della diva, la presa di posizione dell'anno: Alonso si rifiuta di parlare con Sky, rilascaire interviste o rivolgere la parola a qualcunque rappresentante di SkySport Italia per tutto il week end. La notizia - quella vera - comunque è un altra. Lasciando perdere le controversie lavorative di Paola Saluzzi. La vera notizia è che Alonso, pur di non rivolgere la parola a Paola Saluzzi \ Sky \ chi per loro, ha preferito di gran lunga farsi intervistare da Stella Bruno.

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